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Reggiolo, Il Teatro


Sul finire del 500, in occasione del passaggio di Carlo V, furono tenuti degli spettacoli teatrali, ma solo nel secolo successivo la cittadina venne dotata di una sala per le rappresentazioni, che sorgeva nello stesso luogo dove adesso è il teatro. Da una supplica del 26 gen. 1778, con la quale i dilettanti chiedevano l'autorizzazione a effettuarvi uno spettacolo, risulta che era attivo. Dopo vari restauri nel corso del XVIII secolo, il teatro restò inagibile nei primi 40 anni dell'800. Nell'A.S.Pr (Dipartimento dell'Interno, Pubblica Istruzione, b. 208) si trova un carteggio sulla proposta di ricostruzione del 2 dic. 1830 su progetto dell'ing. Morandi, "per dare lavoro nell'inverno e ingentilire nel tempo stesso i costumi di que' terrieri". I lavori sarebbero stati ultimati entro il I semestre 1831. Il Molossi nel Vocabolario topografico scrisse che il "teatrino, prossimo ad essere abbellito, ben collocato trovandosi in luogo alquanto eminente e sarebbe molto bello il porre ad effetto l'idea di volgere la sua facciata di verso oriente e di ornarlo con un peristillo ed una scalinata". Il Teatro, infatti, costruito di fianco alla rocca medioevale, volge a est la facciata classica con un timpano, retto da un portico a 4 colonne (aggiunto nel 1880). Maria Luigia aveva autorizzato la ricostruzione, su progetto di Luigi Sottili e l'inaugurazione fu effettuata nel 1838. Le famiglie abbienti contribuirono alle spese, diventando palchettisti. La sala possiede 54 palchi su 3 ordini, a ferro di cavallo molto allungato; il sipario, che riproduce quello del Teatro di Parma con il trionfo di Pallade, fu dipinto da Giuseppe Martini, mentre gli scenari furono opera di Pietro Piazza. Vi si svolse soprattutto attività di prosa con compagnie anche di rilievo, ma anche stagioni liriche e di operetta. Il Decreto 252 del 25 set. 1847, al fine di fornire una dote al Teatro, fissò che ogni proprietario di palchi nel Teatro Comunitativo avrebbe pagato per il triennio 1847-49 una tassa annua di 6 lire per le prime 2 file e di 5 lire per la terza. Nei lavori del 1880 fu costruito un ridotto, dedicato al musicista locale Giulio Rinaldi. Nel 900 è stata rifatta la decorazione del soffitto, che era opera del 1838 di un artista parmigiano sconoscito. Durante l'ultima guerra il teatro fu adibito a magazzino, diventando inagibile; negli anni 50 volevano abbatterlo per farne un cinema, ma la ragione prevalse e nel 1964 furono iniziati dei lavori di risanamento e restauro, per cui alcuni locali sono adesso utilizzati, mentre proseguono lentamente quelli per il ripristino della sala.
BIBLIOGRAFIA: Teatri ER.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza