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Numero voci: 284.

Paer Giulio


  • cornista
  • Parma
  • 20/03/1790
  • Parma
Trombetta della compagnia delle guardie del corpo a cavallo di SAR, nell'estate 1769 a Colorno, suonò la tromba diritta nella banda e a Parma si esibì a solo o con la banda nel Torneo, nella Fiera cinese e in tempo della tavola. Tra prove e spettacoli il suo impegno si protrasse per 37 giorni (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 934a). Nel 1771 "regolava la musica della Milizia Ducale" (G.Pr, 22 mag. 1839). Nel carnevale 1773 suonò nei balli al Teatro Ducale (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 935a) e nella primavera 1775 negli spettacoli in occasione delle visite dell'arciduca Massimiliano d'Austria, dell'imperatore d'Austria e del granduca di Toscana (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 936a). Riprendendo il Castil Blaze, leggiamo ancora: "Fu Giulio Paër colui che per primo fece la conquista di un nuovo strumento preziosissimo per l'orchestra: la tromba da caccia ottenne tra le sue mani una voce melodiosa facendo suonare i toni che il corno da caccia rifiutava, completò la sua gamma con l'artificio della mano introdotta nella scampanatura. Il corno da caccia compariva raramente nella musica, e solo per l'esecuzione di qualche squillante fanfara. Giulio Paër addolcì la voce del suo strumento al punto da interessare durante recite melodiose, sia tenendo il discorso musicale per intero, sia dialogando con il cantante. La scoperta di questo cornista fece sensazione in Italia: i compositori si affrettarono a profittare delle nuove risorse che il corno così trasformato offriva loro: scrissero per assolo per questo strumento. Siccome Paër era ancora depositario del segreto, e non avendo formato degli allievi, lo chianavano in tutte le città dove volevano sentire il corno sposarsi con l'ammirevole voce di David padre. La Nitteti di Gatti presentò questa doppia meraviglia agl'incantati italiani, l'aria famosa "Puoi vantar le tue risorse". Giulio Paër suonò il I giugno 1771 una gioiosa e brillante fanfara per celebrare la nascita di un figlio: il nuovo nato ricevette il nome di Ferdinando da Maria Amalia, duchessa di Parma, che lo tenne a battesimo". Nel registro tenuto dal maestro della Cappella Palatina di Lucca, Giacomo Puccini, Giulio risulta tra gli strumentisti invitati per la festa di S. Croce dal 1774 al 1777. Il giudizio espresso nel 1774 fu: "Bravis.o sonò conc.o di Corno molto bene sì in Palazzo che in chiesa". Nel carnevale 1777 suonò al Teatro Ducale per 5 sere il corno da caccia in occasione dell'infermità di Giovanni Paglia (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 936b); nella primavera 1782 era presente nella grande opera al Teatro Ducale (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 938); nel 1784 suonò con altri tre trombetti e un timballiere nella corsa dei Barberi in onore della visita del re di Svezia. (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 939). Con R. decreto 19 gen. 1778 fu nominato professore soprannumerario di corno da caccia della Reale Orchestra "con che debba ammettersi alla medesima tutte le volte, e con che nel caso, che vi sia chiamato per supplire a qualche assente, o mancante per altro titolo vengano al medesimo pagate le Funzioni, cui interverrà, fuori del qual caso si lascierà in libertà di procacciarsi i suoi vantaggi alle Funzioni di città, cui vorrà applicarsi" (A.S.Pr, Real Casa. Ruolo de' Provigionati dal I apr. 1766 a tutto l'anno 1805, f. 857). Nel 1785, pur essendo corno da caccia soprannumerario della Reale Orchestra, percepiva un soldo annuale di 2.064 lire dalla Compagnia delle Regie Guardie del Corpo (A.S.Pr, Ruolo Generale della Real Casa fino al 1785). Nella stagione di carnevale 1790, pochi giorni prima di morire, anche se ammalato, suonò ancora nella Reale Orchestra di Parma (A.S.Pr. Spettacoli e Teatri borbonici, b. 1).
BIBLIOGRAFIA: Vetro/Banda.; François Castil-Blaze. Actéon, G. Paer, E. Vivier, in "La France musicale", 14 mag. 1843.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza