Figlio di Luigi, studiò a Parma con Francesco Grassi. Nel 1803, assieme ad Alessandro Cocchi, dipinse le scene del Teatro Nazionale di Parma dove nel 1805 attuò "la nuova costruzione deì palchi mobili e la nuova pittura della sala ad uso di anfiteatro". Nel 1807 lavorò per quelle degli spettacoli del Collegio Lalatta (tra cui Le feste di Cerere di Germano Liberati) e quando Maria Luigia restaurò il nuovo Collegio dei Nobili, continuò la sua attività anche in quella sede. Il suo lavoro fu grandemente apprezzato e dal 1807 al 1839 fu lo scenografo del Teatro Ducale quasi ininterrottamente. Nel 1825, in occasione della visita dell'imperatore d'Austria a Brescia, fu invitato in quella città per le scenografie degli archi di trionfo e, nello stesso anno, dipinse il soffitto e le scene del Teatrino Ducale di Colorno, fatto restaurare, dopo anni di abbandono, da Maria Luigia. Nel mag. 1829, stagione di inaugurazione del Nuovo Teatro Ducale, fu l'autore, assieme a Giuseppe Boccaccio e Giuseppe Giorgi, dell'allestimento scenico della Zaira e decorò anche alcune sale accanto al Ridotto. Fu attivo nel Teatro di Reggio Emilia per un grande numero di stagioni di Fiera tra il 1810 e il 1838, anno in cui dipinse le scene per il Teatrino di Reggiolo. A volte è confuso con l'omonimo scenografo, attivo a Roma per un trentennio fino al 1752.