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Numero voci: 180.

Albini Marietta


  • soprano
  • Parma
  • 30/03/1849
Nata a Parma, compì gli studi musicali nella città natale con Luigi Tartagnini, primo fagotto della Ducale Orchestra, e il maestro la fece debuttare il I gen. 1819 con altri suoi allievi in un'accademia al Teatro Ducale. Nella locandina era scritto che aveva 12 anni. Il 17 dic. dello stesso anno si esibì in un'altra accademia con il violoncellista Vincenzo Merighi e nel manifesto era scritto che aveva 14 anni. Nella primavera 1821 esordì assieme al baritono Cosselli, cantando nel Teatro Sanvitale in Amelia e Leandro, opera di Germano Liberati. Nell'estate 1822 fu prima donna assoluta al Teatro di Reggio Emilia nella Cenerentola di Rossini e nell'Adelina di Pietro Generali e l'anno successivo al Teatro Comunale di Modena nel Matrimonio segreto. In quell'occasione il 4 feb. 1823 fu ospite in un concerto alla Società Filarmonica Modenese. La G.Pr del 3 lug. 1824 riportò quanto scrisse Il Nuovo Osservatore Veneziano del successo riportato a Este e a Padova nella Semiramide.
Dal 1824 al 1827 fu in Spagna al Teatro di Barcellona, dove cantò un gran numero di opere italiane. Ritornata in Italia nel set. 1830 fu alla Canobbiana di Milano: nell'Elisa e Claudio di Donizetti "dette prova meravigliosa della sua capacità nell'eseguire, sufficienti per farci distinguere il suo gran valore". Nel carnevale fu al Teatro di Tordinona di Roma nelle opere di Pacini il Corsaro e Gli arabi nelle Gallie. Lཇfeb. 1831, in un'accademia vocale e strumentale, il pezzo "che piu' d'ogni altro massimamente trasportò tutta l'udienza fu il gran duetto della Semiramide eseguito dall'Albini e per la parte del contralto da Gaetano Brizzi colla sua tromba, né alcuno può formarsi senza sentirlo un'idea del suo effetto". Nella Fiera del Santo 1831 fu al Teatro Nuovo di Padova, dove "stupì tutti spiegando gran vigore di voce e grande energia d'azione". Nel successivo autunno la troviamo al Teatro Comunale di Bologna, tra le altre opere nell'Otello di Rossini (Desdemona); il 25 nov. venne organizzata al Teatro del Corso una serata dal programma composito "cantato dai celebri artisti sigg. Albini, Donzelli e Zucchelli, che venne accolto con vero entusiasmo" (Gazzetta di Bologna, n. 8, nov. 1831). Nel carnevale 1832 fu al Teatro di Piacenza nei Capuleti e Montecchi di Bellini e nel Proscritto di Messina del compositore piacentino Daniele Nicelli. Nel carnevale 1833-34 cantò in diverse opere al Reale Teatro Carolino di Palermo: in vista della scrittura in questo teatro, scrisse a Perucchini il 27 feb. 1833: "Il vostro giovane Orfeo è Siciliano , è adorato nel suo paese più che altrove e lui potrebbe favorirmi qualche lettera di raccomandazione...ma io non lo conosco che di fama e di vista...dunque voi suo intimo amico intercedete per me e sono sicura d'un pieno successo". Ebbene infatti grande successo in opere di Rossini e Donizzetti, nella Beatrice di Tenda e nella Norma. Nel 1834-35 venne scritturata al Teatro di San Carlo di Napoli, dove cantò nell'Assedio di Corinto di Rossini, fu accanto alla Malibran nell'Ines de Castro di Giuseppe Persiani e protagonista de La Straniera (2 apr. 1835).
Con il ricordo dei grandi successi palermitani, Filippo Santocanale il 17 mag. 1835 scrisse a Bellini rivolgendosi anche al comune amico Rossini: "Sono orgoglioso di questa inesperta fortuna di potervi, a due gran lumi del secolo, parlare sì da vicino ed in piena fiducia della loro amicizia. La quale tutta intera si debba interessare per l'ottima amica mia sig. Albini, della quale è chiara la fama, i cui talenti le dan coraggio di sperare una scrittura vostra, senza che sia tacciata d'orgoglio. Io spero tutti e due che vogliate adoprarvi in suo bene. L'Uno e l'altro desiderate di certo d'essere utili al vostro amico, che vi prega, ma non potete perchè la mia nullità è così lontana da voi quando la terra dal cielo:ma i pianeti maggiori danno anima e moto ai satelliti che loro girano e mad. Albini non cantò più a Parigi.
Nel 1841 era al Teatro Valle di Roma nella Maria di Rudenz e Donizzetti la defì "conosciutissima prima donna". Nel carnevale successivo fu la Teatro di Perugia. Al termine di questa stagione La fama scrisse che era disponibile ad accettare scritture, in quanto libera di impegni.
Nel 1833 aveva sposato Giovanni Pacini al quale dette tre figli.
BIBLIOGRAFIA: Barcellona; Bettòli; Bologna; Fabbri e Verti; Piacenza; Tiby; Bruno Cagli e Sergio Ragli. Epistolario Rossiniano, vol. III; G.N. Vetro. Le voci del Ducato, in G.Pr, 3 gen. 1982.
ultimo aggiornamento: 05/10/2009
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza