Detto 'Piacenza', secondo alcuni sarebbe nativo di Cremona. Si mise in luce nell'ambiente musicale piacentino nel carnevale 1644 (13 mar.), quando fu eseguito il suo balletto Le ninfe del Po in una piazza della Cittadella trasformata in teatro per l'arrivo di Francesco I d'Este, duca di Modena. Prete prebendario, fu maestro di cappella del duomo di Piacenza, per lo meno dal 21 mag. 1652 all' 11 giu. 1670. Verso il 1654 era maestro di cappella del Duomo di Piacenza, dove era prebendario, posto che occupava ancora nel 1668. Svolse analoghe mansioni anche per la congregazione della Cintura nella chiesa di S. Francesco dal 21 mag. 1652 al decesso. Nel 1653 venne retribuito con 500 lire imperiali "per la musica fatta nella prossima passata quadragesima" a S. Maria di Campagna, dove servì come maestro di cappella. Ebbe per allievo il Tortona.
Oltre a Le ninfe del Po, balletto equestre su testo di Bernardo Morando, fu autore di: Composizioni sacre a due e quattro voci con il basso per l'organo (Ve: Alessandro Vincenti, 1654; Rotterdam: J. van Geertsom, 1656); Composizioni sacre a due, tre e quattro voci, parte con violini; Missa per li Defunti da Cappella a quattro; aggiuntavi una sequenza et offertorio a quattro in concerto con il basso per l'organo, Liber II (Ve: per Francesco Magni detto Gardano, 1662); Composizioni sacre a due, tre e quattro voci, accompagnate parte con violini, con sonate a tre, cioh La Tortona, La Morella, La Toscola; Le Letanie della Beata Vergine a quattro voci con basso continuo (Bo: Giacomo Monti, 1668).