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Piacenza, L'Accademia degli Ortolani


Fu fondata nel 1543 da Antonio Maria Bracciforti, che assunse le mansioni di segretario; vi erano poi Bartolomeo Gottifredi, archivista dell'Accademia, Giovan Battista Bosello, "giovane dottissimo", Luigi Cassola, madrigalista, e altri nobili. Ebbe sede presso i palazzi del marchese Annibale Malvicino e del conte Agostino Landi. Qui venne rappresentata una commedia. Vivace centro culturale, nel giu. 1543 ebbe tra gli ospiti Anton Francesco Doni durante la sua permanenza nella città che, a quanto lui scrisse, ospitava "bonissimi sonatori e cantanti". Memore dell'accoglienza, "qui tutto il mondo mi corteggia, i conti mi salutano, i cavalieri m'inchinano, i dottori mi porgono la mano, et i poeti, quorum maxima turba est, mi canonizzano con madrigali, sonetti e canzoni", il Doni dedicò ad alcune personalità di Piacenza 3 parti del suo Dialogo della musica, che comprende brani strumentali e vocali (1544). L'Accademia "usava per impresa e suggello delle radunanze la Falce di Priapo. Il motto era "Se l'humor non vien meno"". I membri si attribuivano nomi agresti: Cipolla, Porro, Cocomero, Citriolo, Cardo, Carota, Semenza (il Doni), ecc. Si può dire che "l'Accademia degli Ortolani fosse l'immagine più viva della conversevole società madrigalesca". Per sopraggiunti mutamenti politici, essendo grandemente invisi alle autorità ecclesiastiche, che costrimnsero alcuni soci ad abbandonare la città, l'Accademia si sciolse alla fine del 1543.
BIBLIOGRAFIA. Mario Giuseppe Genesi. Episodi di storia musicale in epoca pre-farnesiana a Piacenza. L'Accademia degli Ortolani e il Dialogo della musica di A. F. Doni, in "I Gesuiti e la musica", II simposio, Atti del convegno, Mi: set. 1989.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza