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Piacenza, La scenografia


Fino al secolo scorso l'attività degli artisti dediti a questa specialità non si limitava alla decorazione dei fondali dei teatri, ma abbracciava un campo ben più vasto, che andava dalla decorazione dei palazzi e delle chiese, alla costruzione delle macchine pirotecniche, all'allestimento degli archi trionfali, degli addobbi dei catafalchi in occasioni solenni. Per le decorazioni dell'ingresso di Carlo V in Piacenza nel 1529 e di Paolo II nel 1538 sono ricordati un Paolo Veggio e un Giacomo da Cassano. Nella seconda metà del 600 il campo della scenografia piacentina fu tenuto da Gian Carlo Novati che, oltre ad aver lavorato in teatro a Parma e Milano, nella città natale nel 1728 disegnò per la chiesa di S. Maria di Campagna il catafalco per l'anniversario della morte del duca Francesco Farnese e la decorazione posticcia della facciata del duomo per l'ingresso nel 1732 di don Carlo di Borbone. Come scenografo dei teatri piacentini delle Saline e della Cittadella è da ricordare Domenico Cervini, il capo dei bombardieri, che operò assieme a Marco Aurelio Dosi. Nel Vocabolario topografico il Molossi scrive che nel 1781 entrò in attività, per un lascito di Felice Gazzola, l'Istituto che da lui prese il nome: vi si impartiva l'insegnamento delle Belle Arti e, tra i docenti, vi furono gli scenografi Giuseppe Giorgi e Gaetano Tagliaferri, pittori teatrali e di prospettiva. Prima costretti a recarsi a Parma o a Milano, in questo Istituto studiarono i maggiori artisti piacentini, molti dei quali si dedicarono alla scenografia nel senso ampio che si dava in quel tempo a questa attività. Dalla fondazione del Teatro Municipale, qui lavorarono i maggiori scenografi piacentini, per lo più usciti dall'Istituto Gazzola: Domenico Antonini, Giuseppe Badiaschi, Giuseppe Giorgi, Andrea Guidotti, Gaetano Tagliaferri, Giuseppe Vitali. Uno degli ultimi scenografi in quel teatro fu Gaetano Albertelli. Con il finire del secolo scorso questa fioritura venne appassendosi, in quanto gli appaltatori trovavano più economico prendere gli scenari a noleggio.
BIBLIOGRAFIA: Salvatore Paratici. L'arte della scenografia in Piacenza, in "Il nuovo giornale", Pc, 28 feb. 1941; La pittura, in "Storia di Piacenza: l'Ottocento"; Fiorella Fossati. La spettacolazione degli spazi pubblici a Piacenza dal 1695 al 1741, in Allegri e Di Benedetto, pp. 35-80).
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza