Dizionario


A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
stampa
Numero voci: 430.

Colla Vincenzo


  • compositore
  • 179.
  • Piacenza
  • dopo il 1857
  • Milano
Nella domanda presentata nel 1840 a Novara (Archivio Capitolare) dichiarava di essere stato in gioventù maestro al cembalo al Teatro di Piacenza, città nella quale aveva composto il ballo Il Telemaco e l'opera in un atto Achepasso per la Pisaroni, della quale era stato il primo maestro di canto. Affermava inoltre di essere stato direttore della Accademia Filarmonica in assenza del maestro Nicolini e di aver composto una Messa a 4 parti reali e orchestra. Nel 1810 si trasferì a Voghera, dove dal 22 giu. fu maestro al cembalo nel civico Teatro di S. Agatea e maestro di cappella nella cattedrale. Qui il 3 dic. 1815 organizzò un concerto per il passaggio a Voghera della regina. Fu l'insegnante di Luigi Cetta, "egregio musicista della città". Nel 1820 l'amministrazione aggiunse al contratto l'obbligo "di fare due allievi di canto o di suono e darli istruiti in quattro anni, e di suonar l'organo quante volte gli venga ordinato dalla Città o dal Governo". La convenzione con la cattedrale restava distinta da questa. Nel contempo dirigeva le stagioni a Novi Ligure. Partì da Voghera nel 1822 e non abbiamo notizie fino al gen. 1825, quando rappresentò al Teatro Sociale di Crema l'opera Il servo astuto. Il 19 mag. 1825 da Milano inviò una supplica a Maria Luigia, dove scriveva di essere stato allievo di Giuseppe Nicolini e che era emigrato "ad oggetto di procurarsi altrove miglior sorte". Proseguiva dicendo che, dopo alcuni anni in Piemonte, si era stabilito a Milano dove aveva "picciol numero delle sue lezioni di musica", insufficiente per la numerosa famiglia. Era pronto a rimpatriare se gli fosse stato offerto "un impiego che le offrisse migliore, e non incerta sussistenza". Agli atti non vi è la risposta (A.S.T.R. Carteggi). Il Censore Universale dei Teatri del 21 apr. 1832 scriveva che, da anni maestro di canto a Milano, si trovava a Trieste "a cooperare colle sue cognizioni e premure al miglior andamento di quegli spettacoli teatrali, e più particolarmente a vestire delle sue note alcuni cangiamenti immaginati per la migliore produzione italiana della Muta di Portici": le sue "riforme, correzioni e aggiunte" però non piacquero. Per l'occasione si esibì anche in un'accademia come compositore ed esecutore: presentò una grande sinfonia, delle variazioni per pianoforte e una fantasia variata sopra un tema "molto conosciuto", conseguendo un caloroso successo. Nel 1833 - viveva a Milano e dirigeva le opere ai Teatri Re e Carcano - inviò la domanda per occupare il posto di maestro di cappella presso il duomo di Novara, che era rimasto vacante alla morte di Pietro Generali. Sembrava favorito per la scelta, ma presentatisi a concorrere anche Donizetti e Mercadante, fu preferito quest'ultimo. Trasferitosi a Trieste, direttore della Società Filarmonica-Drammatica, nel 1836 dette l'oratorio Saulle. Da qui il 28 lug. 1840 chiese nuovamente il posto di maestro di cappella a Novara, che era stato lasciato libero da Mercadante, nominato direttore del Conservatorio di musica di Napoli: gli fu preferito Carlo Coccia. Nel 1847 concorse per maestro di cappella del duomo di Milano, ma fu scelto Raimondo Boucheron. Della produzione trattatistica, la più apprezzata, si conoscono: Saggio teorico-pratico, ossia nuovo metodo di contrappunto (To: Pomba, 1819; II edizione: Mi: Malatesta, 1830, con ritratto); Nuovo metodo di canto teorico-pratico diviso in tre parti, applicabile allo studio di perfezionamento (Mi: Lucca); Cenni preliminari teorico-pratici sull'uso della pedaliera dell'organo e appendice di complemento alle istruzioni teorico-pratiche del maestro G.P. Calvi (Mi: Lucca). Composizioni strumentali. Per pianoforte. Mi: Lucca: Variazioni sopra un tema della Semiramide di Rossini; Gran fantasia in foggia di pot-pourri con variazioni sopra diversi motivi del Crociato di Meyerbeer; Sinfonia brillante; Tema variato con introduzione e finale, op. 28; Canzone alla spagnola senza parole (1857, edita da Mi: Ric e della quale parla la Gazzetta Musicale di Milano, è l'ultima data in cui abbiamo notizie del Colla). Per fl o vl e pf: Fantasia sopra un tema di Bellini cantato dalla signora Favalli nell'opera Tancredi di Rossini (Mi: Ric). Composizioni vocali. Mi: Ric: I cacciatori, duetto per t e bs; Tre ariette in chiave di sol, op. 36; La preghiera, canzone per c; Il sogno, romanza per c; Al fulgore, al suon dell'oro, aria buffa per bs; L'addio, romanza per s o t; Faccia un giro per il mondo, aria buffa per bs; La tradita, ballata per s o mez.


BIBLIOGRAFIA: Maragliano; Spezzaferri; Mario Giuseppe Genesi. Compositori minori dell'Ottocento piacentino, V.C., in "Cronache Padane", 1986, apr, p. 31. Maria Teresa Dellaborra. V.C. e la vita musicale vogherese nel primo Ottocento. Voghera: Comune di Voghera, 1997.

©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza