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Numero voci: 430.

Castel San Giovanni, La Societa' Filarmonica, La Scuola Di Musica, La Banda Musicale


Il 16 lug. 1824 per iniziativa del podestà Alberani si costituì una Società Filarmonica - "che ha avuto il suo incominciamento col giorno tre del mese di luglio 1824" (Castel S. Giovanni, A.S.C, Istruzione, 1823-1828) - i cui giovani dilettanti erano stati "addestrati a musicali concerti di cui i Templi e le contrade ed il Teatro del Comune ben sovente echeggiavano". I maestri erano Giovanni Maloberti e Luigi Brigidini. Maria Luigia "si degnò compatire alla pochezza di questa nascente istituzione" in occasione della sua visita alla cittadina. Maloberti, di 21 anni, in quell'anno non era stato ammesso a sostenere l'esame come soprannumerario della Ducale Orchestra della capitale "in quanto non parmigiano" (B.Cons.Pr, Archivio dell'Orchestra Ducale). Il 15 set. fu ufficialmente presentata la richiesta di costituirsi in società per poter utilizzare il Teatro (A.S.Pr, Dipartimento dell'Interno, bb. 181, 210) "volendo procurare a loro stessi un onesto intrattenimento, l'istruzione a giovani nella musica e nell'arte drammatica ed un lustro maggiore al Paese hanno determinato di formarvi una associazione". Era scritto che le "unioni per le prove" si tenevano a casa del direttore dell'orchestra Maloberti. Era trasmesso l'elenco dei 27 dilettanti, con indicata l'attività lavorativa e lo strumento: si andava, ad esempio, da Antonio Baderna "Chirurgo e dilettante da Contrabasso" ad Alberto Manzella "dilettante da contrabasso, Barbiere e Sarto": loro obbligo era di non mancare agli 'esercizi'. Presidente di diritto era il podestà, e i soci (erano ammesse anche le donne) erano 60, che si obbligavano per un biennio a sottoscrivere a seconda delle disponibilità l'importo necessario per il mantenimento del maestro, l'acquisto degli strumenti e della musica. Se un socio moriva, gli eredi restavano obbligati. Allo scadere del biennio i soci potevano ritirarsi, in caso contrario vi era la proroga automatica per un anno. Erano previsti anche i 'Socj Onorarj'. Il canonico si impegnava per 425 lire vecchie: in cambio i Filarmonici avevano l'obbligo di intervenire alle messe solenni nella Collegiata nei giorni di Pasqua, Corpus Domini, Beata Vergine del Popolo della Neve e Natale; alla Torricella nei 3 giorni di Pentecoste e alla Madonna del Carmine; a S. Giacomo il Venerdì santo per la processione e alla funzione 'a Celestini'. Nella proposta si chiedeva di poter indossare una divisa, articolo, però, che venne tolto dai controllori ducali, in quanto "non v'ha esempio ne' Ducati di Società Filarmonica che indossi una divisa". Il regolamento (nei 72 articoli erano previsti anche i Filodrammatici e l'uso del Teatro Comunale) ricevette la sanzione sovrana il 26 ago. 1825 e fu pubblicato (Pc: Gaetano Del Maino, 1825) in 160 copie. Giovanni Maloberti, insegnante di violino, contrabbasso, corno da caccia e tromba, era anche il direttore: oltre a istruire gratuitamente 2 scolari, aveva l'obbligo di partecipare alle maggiori solennità nella chiesa maggiore e in S. Maria delle Grazie, mentre il maestro alle scuole primarie Luigi Brigidini, clarinettista (Pc, 1797 - Castel S. Giovanni, 1861), istruiva i rimanenti fiati. In un elenco successivo non datato risultano 104 soci, come pure i titoli delle musiche acquistate: Sinfonie di Rossini, Coccia, Mercadante, Generali, Orlandi, Nicelli. Non abbiamo notizie sull'attività di questa Società Filarmonica: sappiamo però che il Maloberti nel 1827 prestava servizio a Busseto. Sulla G.Pr si può leggere che il 6 ago. 1837, festa della Madonna della Neve, venne da Milano un'orchestra di 50 elementi, composta dai migliori professori della Scala, il cui concerto riscosse grande successo. Sempre il giornale del Ducato del 21 feb. 1844 pubblicava il bando di concorso al posto di organista nella chiesa maggiore (con l'obbligo della manutenzione dello strumento, operazione che prevedeva anche "scuotere la polvere") e maestro di musica strumentale, cioè direttore e suonatore nell'orchestra del Teatro Comunitativo. Era previsto che il vincitore insegnasse gratuitamente a 2 giovanetti l'organo e ad altri 2 uno strumento ad arco o a fiato e che 'riducesse' la musica per la banda e l'orchestra. La retribuzione era di 900 lire annue (500 a carico dell'Opera parrocchiale, 100 per gli oratori e 300 dal Comune), oltre gli incerti (A.S.Pr, Dipartimento Grazia, Giustizia e Buongoverno, b. 603, fasc. 4). Il 10 mag. 1844 si dette l'esame al Ridotto del Teatro Ducale di Parma, sotto la presidenza di Nicola De Giovanni: i concorrenti erano Ferdinando Savazzini di Parma e Antonio Anselmi di Piacenza. Vincitore fu nominato l'Anselmi, che rimase in servizio fino al 1852, anno in cui fu licenziato. Il 27 giu. venne aperto il concorso per maestro di musica e organista: dati i tempi lunghi, il consiglio dell'Opera parrocchiale, non attese l'esito e nominò direttamente Enrico Landi, organista della città di Busseto. Il 6 ott. il Landi chiese anche di occupare il posto di maestro di musica, senza sottostare alla procedura del concorso e lo stesso giorno l'Anzianato si dichiarò favorevole "similmente a quanto era stato fatto con Guido Austri", in considerazione della circostanza che, con 300 lire di paga, era impossibile trovare un maestro. L'Austri, infatti, aveva rinunciato subito. Il Dipartimento del Ducato non acconsentì in quanto era noto che "il Landi sostenne con esito non troppo felice l'esame per analogo posto a Busseto. Il maestro Alinovi successivamente ha dichiarato che possiede cognizioni che prima non aveva per occupare il posto". Il Landi, infatti, aveva preso lezioni di canto, pianoforte, organo e armonia. L'11 lug. 1853 il Dipartimento approvò il capitolato prevedendo però il concorso con esame, per rilevare se il concorrente era "abile all'insegnamento degli istromenti ad arco, o da fiato". Il 9 nov. il Landi fu nominato "provvigionalmente", con l'impegno che dopo un anno avrebbe dovuto essere sottoposto ad esame: la paga era di 24 lire al mese. Il 29 nov. dell'anno seguente il podestà sottopose il giudizio sul Landi a 2 esperti in musica, che dettero parere favorevole sull'abilità e lo zelo. Il 7 gen. 1855 il consiglio dell'Opera parrocchiale nominò in via definitiva il Landi come organista, senza sottoporlo ad esame: pari proposta fece l'Anzianato. Il 24 feb. 1855 venne firmata infine la convenzione tra il Landi il Comune e l'Opera, con una nomina di triennio in triennio. Nel 1856 fu approvato il regolamento del Teatro Comunitativo, ma in esso non si faceva menzione della Società Filarmonica. Infatti, con una nota a parte del 23 ago. fu richiesto al governatore di Piacenza il 'ristabilimento' della Società Filarmonica e Filodrammatica. (Castel S. Giovanni, A.S.C.). Nell'ago. 1857 fu approvato e pubblicato (Pc: Del Majno) il Regolamento per la Scuola di musica del Comune. Nel 1859 la Società funzionava ancora, in quanto in data 26 mag. fu presentata una petizione nella quale "i dilettanti componenti la banda" chiedevano l'autorizzazione per portare un berretto con distintivo quando si esibivano in pubblico (A.S.Pr, Dipartimento di Grazia, Giustizia, Buongoverno, b. 646). Nel 1872 era funzionante una banda di 30 elementi diretti da Enrico Landi. Il Consiglio Comunale approvava il 13 nov. 1877 il Regolamento disciplinare, modificato il 5 apr. 1878, che all'art. 1 prevedeva che il Corpo di Musica avesse una cassa autonoma, sussidiata anche dal Comune. Il 27 dic. 1878 il maestro Landi ricevette una gratifica di 150 lire per le 'fatiche straordinarie', in quanto aveva istruito 10 alunni in più di quanti ne prevedeva il capitolato. L'8 giu. il Landi rassegnava le dimissioni e l'11 ago. il Consiglio Comunale nominava maestro il concittadino Girolamo Bottarelli, in prova per un anno. Il 12 apr. 1881 fu deliberato però di non confermarlo e il quotidiano La Luce del 31 mag. 1881 pubblicava che era aperto il concorso per maestro direttore: 1000 lire all'anno, più gli incerti. Gli aspiranti furono 23 e fu prescelto Tullo Battioni da Parma, che era maestro di musica in Tortona. Il contratto era per 5 anni, ma il 31 ago, dopo poco più di un mese, questi rassegnò le dimissioni e il Consiglio Comunale decise di effettuare la nomina tra coloro che avevano concorso poco tempo prima: la scelta cadde su Giovanni Zaccarini. Probabilmente questi non prese nemmeno servizio, in quanto la Giunta dovette procedere alla nomina provvisoria di Giovanni Morali da Bergamo, ratificata dal Consiglio il 18 ott. 1881. Il 24 gen. 1882 si dovette nominare un nuovo maestro: questo stato di cose era indizio di un grave malessere, e si giunse al 6 nov. 1883, quando "constatato che il Corpo di Musica Municipale è moralmente decaduto e decomposto per l'indisciplina dei bandisti irrefrenabile dalla nessuna energia del Maestro, per cui è resa frustranea l'istruzione, il Consiglio delibera e dichiara sciolto il Corpo di Musica Municipale e licenziato il Maestro". La delibera prevedeva anche che dopo un anno sarebbe stato ricostituito con elementi scelti e la direzione del maestro Moreali, cosa che avvenne il 26 set. 1884, per merito di Emilio Bottarelli, che tenne unito il complesso e che per questo ricevette una gratifica. Nel nov. anche il Morali rinunciava e il 24 apr. 1885 il Consiglio ratificava la nomina della Giunta a Emilio Bottarelli fino al 31 dic. 1890. Il 12 ott. 1888 il Consiglio dovette essere chiamato a prendere atto della rinuncia del Bottarelli che, diceva, aveva trovato un "collocamento più vantaggioso". Venne deciso di rimandare la nomina a un concorso per titoli. La Gazzetta Musicale di Milano del 2 dic. 1888 pubblicò il bando per direttore della Banda Civica con l'emolumento di 1000 lire annue. Aggiungeva, però, che se il vincitore fosse stato anche organista, avrebbe potuto godere di ulteriori 650 lire pagate dall'Opera parrocchiale e dalle confraternite cittadine. Concorsero in 10, dei quali però solo 4 erano regolari nell'istanza: tra questi anche Emilio Bottarelli, che venne giudicato troppo giovane e poco maturo per il posto. Venne nominato Cipriano Pontoglio di Milano. Il 22 apr. 1890 fu la volta di Martino Salvi di Pontadera, nominato per un triennio fino al 1892. Questi era anche direttore d'orchestra, autore di pregiati lavori editi da Lapini di Firenze, ed era disponibile in quanto la banda di Pontadera, che dirigeva da anni, era stata soppressa. Il 17 apr. 1891 chiese di essere sostituito per alcuni mesi a causa della malattia della moglie, e non si vide più. Aveva suggerito di nominare per la vacanza Bandino Bandini, capo musica dell'110 Reggimento di Artiglieria di Roma. Malgrado queste incertezze, il 15 ago. 1891 la banda partecipò al Concorso musicale provinciale, che si tenne al Teatro Politeama di Piacenza, classificandosi terza su quattro concorrenti. Nell'apr. 1893 il posto era ancora vacante e per il biennio 1893-1894 venne assunto Alessandro Sanfelice "qui conosciuto favorevolmente per le prove di capacità come maestro concertatore di opere che da un mese si rappresentano nel nostro Teatro e per le sue ottime qualità personali e morali". Venne licenziato il 31 dic. 1894 e la sede rimase vacante fino al 1896, quando il Consiglio deliberò il 'ripristino' del Corpo di Musica. Qui terminano le delibere consiliari. Nell'A.S.C. della città vi è una petizione del 14 ott. 1901, firmata da circa 80 persone che chiedevano il ripristino della banda, il cui contributo era stato soppresso per ragioni di bilancio, come pure vi è la richiesta del maestro Carlo Villa che, occupato con le bande di Bobbio e Rivergaro, si dichiarava pronto a lasciarle per sistemarsi a Castel S. Giovanni. E' dell'ott. 1909 la richiesta di contributo per la scuola di musica funzionante - si scrive egregiamente - in città con fondi di soli privati: dovette essere di breve durata, in quanto un'altra del 1912 chiedeva "almeno un locale [in quanto] intenderebbesi istituirte una Scuola di musica". E' del 1910 una copia del bilancio consuntivo del Corpo di Musica Sociale, che segnava un attivo di lire 211 e 10 centesimi. Tra le voci d'entrata non risulta il Comune, mentre lo stipendio del maestro era indicato in 400 lire annue. Nel 1921 un "Elenco dei componenti la scuola di musica", dagli strumenti studiati ci fa vedere che si tratta di una scuola solo a orientamento bandistico, il cui istruttore, Pasquale Calabritto, impartiva lezione da nov. ad apr. tutti i giorni e da mag. a ott. 2 volte la settimana. Da un altro elenco risulta che gli strumenti della banda, come pure le musiche, erano di proprietà del Comune. Nel mar. 1937 l'Opera Nazionale Dopolavoro istituì una Scuola di musica "voluta dalle Superiori Gerarchie" e fu nominato maestro Angelo Recchia con uno stipendio mensile di 200 lire. Dato che i maggiori enti avevano "risposto in maniera non adeguata", veniva chiesto al Comune una 'elargizione' di 5000 lire per pagare i nuovi strumenti. Il 9 ago. 1945 fu deliberato dalla Giunta di dare in consegna gli strumenti del Comune alla Società Operaia di Mutuo Soccorso, che si assumeva il compito di riorganizzare il Corpo Musicale con la gestione di una Scuola di musica. Durò poco. Alla fine del 1947 si costituì l'Associazione Pro Castello con 150 soci, che fondò un corpo bandistico e un anno dopo il Comune partecipò con un contributo di 100.000 lire alle attività dell'Associazione. Il 9 ago. 1949 fu concesso un assegno vitalizio di 10.000 lire al mese al maestro Carlo Verri di 82 anni, che aveva sempre operato disinteressatamente per la banda (nato a Pavia il 28 gen. 1867, organista della Collegiata, morì 9 giorni dopo, il 18 ago). Alla morte del Verri, l'insegnamento del solfeggio e la direzione della banda furono affidate a Ferdinando Marinelli, già direttore della banda dell'Istituto S. Vittore di Borgonovo Val Tidone: ai primi anni 50 passò a dirigere la banda di Carpaneto, e negli anni 60 quella di Piacenza. Fu sostituito dal violinista Angelo Salsi (Castel S. Giovanni, 9 mar. 1906 - ivi, 2 lug. 1977). Nel 1953 il corpo bandistico "Pro Castello" si sciolse e gli strumenti passarono al Comune (delibera del Consiglio Comunale 4 set. 1956). Nel 1957 un comitato ricostituì la banda con scuola di musica che funzionava due volte alla settimana sotto la guida del maestro Belli (organista delle chiese piacentine di S. Savino e di S. Teresa, nonché maestro sostituto al Teatro Municipale di Piacenza).
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza