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Parma, Gli ultimi anni del Ducato


La banda militare di Parma fiorì sotto Maria Luigia, raggiungendo un ottimo livello qualitativo: adesso si può parlare di banda nel senso moderno, e quella del Ducato fu organizzata sul modello di quelle famose austriache. Primo direttore fu Martin Schöll, già capomusica del Reggimento di Fanteria n. 4 Hoch und Deutchmeister. Al comando della musica del Reggimento Maria Luigia gli succedette Giovanni Alinovi e dal 1844 Pietro Ruggeri. I musicanti non erano considerati forza combattente, ma musicisti. Nel decreto che organizzò la Ducale orchestra (30 lug. 1822) fu prevista autonomamente l'Armonia, la sezione dei fiati, il cui capo dipendeva per la disciplina dal I violino, direttore della musica strumentale. Di questa facevano parte i professori di strumenti a fiato della Ducale Orchestra, più gli eventuali aggiunti che erano spesso suonatori della banda militare. Carlo III di Borbone riordinò la banda militare con il decreto 5 mag. 1850 e, dopo un suo viaggio a Napoli, ordinò che fossero adottate le musiche napoletane per i segnali, modificando solo alcuni titoli. Furono anche utilizzati "i tocchi di tromba per cavalleria di SM il Re delle Due Sicilie". Nel 1852, dopo poche modifiche, la Granatiera napoletana divenne la Marcia reale parmense; Parma, invece, non ebbe mai un suo inno. Erano in organico le bande dell'Artiglieria, della Gendarmeria e della Brigata di Fanteria (continuatrice del Reggimento Maria Luigia): questa aveva in organico 34 suonatori, che nell'apr. 1849 fu portato a 50 e il 5 mag. 1850 a 77 strumentisti tra legni, ottoni e percussioni. Dato che i musicanti erano insubordinati e non mettevano il dovuto impegno nelle esecuzioni, l'11 gen. 1850 il duca sciolse la banda e incorporò i musicanti in un battaglione di fanteria di linea. Dopo un paio di giorni di esercitazioni sul campo, i bandisti chiesero perdono al sovrano e il 13 gen. la banda fu ricostituita con l'obbligo di fare ogni giorno un'ora di esercitazioni militari. Considerato che la banda militare doveva fornire i suoi elementi al teatro, cosa che portava un certo scompiglio, nel 1852 venne autorizzata la costituzione di una "banda musicale borghese" diretta da Giovanni Alinovi e composta da 24 strumentisti, ai quali venne applicata "la disciplina dei coristi" (A.S.C.Pr, Archivio Teatro Regio, Orchestra, 26 gen. 1852). Ogni domenica e ogni giorno festivo la banda della Brigata (aveva in uso strumenti di fabbriche austriache) interveniva alla "parata [cambio] della guardia" al palazzo ducale, mentre tutte le sere la ritirata era suonata in piazza Grande dai tamburi e dalle cornette (il giovedì e i festivi da tutta la banda): dopo il giro per le maggiori strade della città, ed essere passati sotto il palazzo ducale, la banda rientrava nei suoi quartieri. Capo musica fu Pietro Ruggeri (Cremona, 1801- Parma, 1 apr. 1868): oltre a istruire e dirigere la banda, aveva l'obbligo di comporre 3 pezzi al mese (alcuni sono conservati all'A.S.Pr). La fanfara della gendarmeria (che utilizzava strumenti del fabbricante locale Jenuski) suonava invece la "ritirata austriaca" dalla piazza Grande alla caserma nell'ex convento dei Servi. Il capo musica dei 21 suonatori era l'ungherese Adamo Braun (Veprovatz, 1816), che proveniva dal reggimento austriaco Francesco Carlo. La fanfara fu disciolta il 9 apr. 1851 e i musicanti assorbiti dalla banda della brigata. Il 7 set. 1852 fu creato il concerto del battaglione Cacciatori: una fanfara di 24 elementi il cui capomusica fu l'austriaco Johann Hadinger, proveniente da un battaglione Feldjaeger. Il reparto fu sciolto nel mag. 1854.
BIBLIOGRAFIA: Mario Zannoni. Le reali truppe parmensi da Carlo III a Luisa Maria di Borbone: 1849-1859. Pr: Albertelli, 1984, pp. 34-38; Vetro/Banda.
ultimo aggiornamento: 08/07/2014
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza