Studiò violoncello con Carlo Curti "riuscendo distinto esecutore, valente, coscienzioso e paziente insegnante". Nel nov. Con decreto 20 dic. 1856 fu nominato aspirante alla Ducale Orchestra e, sempre per esame, con decreto I lug. 1858 terzo violoncello. Nel mag. 1874 ottenne per concorso la nomina a insegnante nella Regia Scuola di Musica di Parma. Si racconta che avesse l'abitudine di andare la sera in giro per Parma e, sotto le finestre degli alunni esterni, tendeva l'orecchio per ascoltare se studiavano. Impartiva lezione tutti i giorni e non voleva che i principianti sonassero da soli, "in quanto non imparano che difetti". Dall'aula 27 del primo piano del convento del Carmine uscirono violoncellisti quali Giuseppe Cacciali, Umberto Candiolo,, Francesco Carnaglia,, Cesare Castelli, Alberto Dardani, Claudio Ferrari, Umberto Ferrari, Alberto Franceschini, Uldarico Giraud, Delfino Marré, Ferruccio Pezzani, Luigi Fornaroli, Arturo Preti, Luigi Provesi, Guido Rocchi, Mario Rognoni, Italo Stocchi, Giulio Valdemi, Guglielmo Verojo, Pietro Zilioli e Arturo Toscanini. Valente strumentista dell'orchestra del Teatro Regio, fu invitato nel giu. 1878 da Faccio a seguirlo nell'orchestra della Scala, ma Carini rifiutò, non volendo lasciare i suoi alunni. E' sepolto al cimitero di Parma nella cappella del Conservatorio. Una sua nipote, Teresina (Fontanellato 27 ago. 1863  Pocos de Caldas 12 ago. 1951), sposò nel 1889 il suo allievo Guido Rocchi. Divorziarono dopo qualche tempo in Sud America, in quanto lei era una accesa socialista rivoluzionaria e attiva sostenitrice dei diritti delle donne.