Nel 1732 suonò in un prestigioso concerto alla Steccata di Parma sotto la direzione di Mauro D'Alay (Pr, Archivio della Steccata, Mandati, 1732) . Nello stesso anno, a seguito dell'intervento diretto della duchessa Dorotea Sofia (lettera del 4 apr. 1732) , fu assunto come successore di Bernardo Zenzalari come I violino della Cappella di S. Giovanni in Canale di Piacenza. Il contratto durò soltanto due mesi, in quanto la Cappella fu soppressa per ragioni finanziarie. L'8 nov. 1745, nel grande concerto dato a Piacenza in onore di Elisabetta Farmese, diresse l'orchestra e fu retribuito con 400 lire piacentine. Nel 1752 era primo violino e capo dell'orchestra dell'opera a Piacenza. Sorse una disputa per il pagamento del suo lavoro, che era di 20 zecchini. Quando la questione fu risolta nel 1756, la somma venne pagata alla vedova. Il 26 nov. 1754 fu nominato violinista della Reale Cappella da camera di duca di Parma con una paga di 5000 lire annue (A.S.Pr, Descreti e Rescritti). Nella Cronaca dello Sgavetti (v. V, 20 mag. 1755) leggiamo che per la festa di insediamento del nuovo prevosto di S. Vitale a Parma, fu fatta una sfarzosa accademia "ed i Sig. Fratelli Ferrari Piacentini, uno pel violino, l'altro per il violoncello, fecero tutti il loro concerto". E pochi giorni dopo, il 3 lug, lo stesso cronista riportava: "Si sente la morte seguita in Colorno del fratello del Sig. Ferrari famoso suonatore di Violoncello di S.A.R. seguita in Colorno per essere anchesso bravo nel Violino". Il 23 giu. 1755 la vedova, Marianna Maes, ricevette un assegno una tantum di 1125 lire (A.S.Pr, Computisteria borbonica, b. 1337)