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Piacenza, S. Antonino


In questa basilica patronale della città nel 1457 fu istallato un organo del quale non sono restate notizie, probabilmente costruito dai fratelli reggiani Bartolomeo e Gugliemo Dell'Alpa. Nella seconda metà del 500 fu realizzato un nuovo strumento (forse il terzo), opera del piacentino Gian Giacomo Ardizzoni Calvi, con relativa cassa e cantoria lignea. Di fronte all'organo fu posta una seconda cantoria per ospitare gli strumentisti nelle funzioni solenni. Nel 1790 il maestro di cappella Giacomo Carcani stilò una relazione nella quale metteva in evidenza le cattive condizioni dello strumento, per cui fu deciso di farne fabbricare uno nuovo dal "professore d'organi" Pietro Cavalletti, figlio del "professore d'organi al servizio di SAR", che fu inaugurato il 2 giu. 1792. Nel frattempo si usava per le funzioni un piccolo strumento che si trovava nella chiesa di S. Chiara. Nel 1837 fu ordinato ai fratelli Luigi e Giacomo Lingiardi di Pavia uno strumento che fu inaugurato il 2 lug. 1839 da Felice Frasi (Il Supplemento della G.Pr del 17 lug. 1839 si dilunga sulla descrizione dell'evento). Dopo vari restauri (Antonio Sangalli, 1871), sul finire del secolo, fu trasformato a trasmissione elettrica dalla ditta Tamburini, che nel 1956 ha effettuato un restauro radicale.
BIBLIOGRAFIA: Mario Acquabona. Antiche note in S. Antonino, in "Libertà", 28 dic. 2001.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza