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Numero voci: 284.

Galli Bibiena Giuseppe


  • 05/01/1695
  • Parma
  • 1757
  • Berlino
Ancora giovinetto, nel 1708 fu chiamato dal padre a Barcellona: nel 1711 lo seguì a Vienna, dove dal 1716, appena ventenne, lo sostituì creando molti apparati scenici (Angelica vincitrice di Alcina, festa teatrale tenuta nella Peschiera della Favorita). Aveva il titolo di "secondo ingegnere teatrale", mentre il padre era il primo. Nel 1717 allestì le scene per Caio Marzio Coriolano, rappresentato nel Giardino della Favorita di Vienna, poi lavorò al Teatro di Corte per Sesostri re di Egitto (1717); per Astarto e Ifigenia in Aulide (1718), Don Chisciotte in Sierra Morena, Lucio Papirio dittatore e Elisa (questa nel Giardino della Favorita, 1719); Ormisda, Alessandro in Sidone e Meride e Selinunte, (questa al Giardino della Favorita, 1721), ancora nel giardino l'anno dopo presentò Nitocri, mentre nel Teatro di Corte nel carnevale aveva preparato le scene per Archelao re di Cappadocia e per Scipione nelle Spagne. Nel 1723 fu invitato a Praga in occasione delle nozze reali e costruì un anfiteatro da 8000 posti, predisponendovi anche "tre mute di macchine meravigliose, e nel Reale Castello le scene per la festa teatrale Costanza e Fortezza. Ritornato a Vienna, nel Teatro di Corte presentò Il Creso. Seguirono Gianguir, Euristeo e Penelope (1724. Le ultime due con il fratello Antonio), Griselda, Venceslao (1725. Quest'ultima con Antonio) Semiramide in Ascalona (Giardini della Favorita, 1725), Spartaco e I due dittatori (1726. Quest'ultima con Antonio), Don Chisciotte alla corte della duchessa, Ornospade, (1727), Imeneo (Giardini della Favorita, 1727. Le ultime due con Antonio), Mitridate (1728, con Antonio). In quest'anno fu a Gratz dove dipinse le scene per La forza dell'amicizia, per rientrare al suo lavoro presso la corte austriaca, dove videro la luce le scene per I disingannati e Caio Fabricio (1729. Quest'ultima con Antonio), La pazienza di Socrate con due mogli (1731), Enea negli Elisi (Giardini della Favorita, 1731). Nel 1732 dipinse a Linz la messinscena per Asilo d'amore del Caldara e sembra sia stato lui a introdurre per la prima volta le scene trasparenti. Riprese servizio a Vienna e troviamo L'Issipile (1732), La clemenza di Tito e Sancio Panza governatore dell'isola di Barattaria (1733), Enone e L'Olimpiade (ambedue al Giardino della Favorita, 1734), Achille in Sciro (1736: il libretto dice "scene e macchine" dei fratelli Giuseppe e Antonio), Ciro riconosciuto (Giardino della Favorita, 1736), Zenobia (1737, ripetuta nel 1740). Nel 1740 pubblicò ad Augusta Architettura e prospettive dedicate alla Maestà di Carlo VI, Imperatore dei Romani, da Giuseppe Galli suo primo ingegnere teatrale ed architetto inventore delle medesime. Lavorò inoltre a Dresda (Teatro di Corte: Arminio), Monaco, Breslavia. Nel 1740, alla morte di Carlo VI, ritornò in Italia e fu attivo a Torino (Teatro Regio, carnevale 1741: Arsace, Artaserse), Bologna (primavera 1742, Teatro Malvezzi, Eumene), Venezia (autunno 1742, Teatro Grimani di S. Giovanni Grisostomo, scene per Bajazet e carnevale 1743 Semiramide e Alessandro nell'Indie). Nel 1744, nuovamente al Teatro Reale di Vienna, fece le scene per L'Ipermestra rappresentata. Recatosi in Germania come I architetto dei teatri, nel 1747 ricostruì l'Opernhaus am Zwinger a Dresda (Demofoonte, 1748; Attilio Regiolo, carnevale 1750); con l'aiuto del figlio Carlo costruì e decorò a Bayreuth il Teatro di Corte di stile rococò e nascose l'orchestra dalla platea (accorgimento che Wagner riprese più di un secolo dopo nel suo Teatro di Bayreuth, ridando importanza alle macchine teatrali e nascondendo l'orchestra nel golfo mistico). Nel 1751 al Regio Teatro di Berlino fece le scene per Armida e nel 1753 modificò la decorazione del Teatro di Dresda e vi eseguì le scene per il Solimano di Hasse, recandosi poi a Berlino, al servizio di Federico il Grande, dove nel 1754 si fece anche impresario di spettacoli memorabili. Al Regio Teatro di Berlino fece le scene per Semiramide (1754), l'Ezio e per Montezuma (1755), per la Merope (1756).


©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza