Fu assunto dal duca di Parma dal 25 ago. 1687 (in sostituzione del pittore Francesco Maria Reti, defunto il 18 set. 1686) ricevette mensilmente 60 pezzi aumentati dal I lug. 1691 di altri 15,20 per companatico (pane, vino, affitto di casa) "essendole cessata la parte in dispensa". Dal 15 feb. 1695, giorno della riforma a seguito della morte di Ranuccio II Farnese, la paga complessiva fu ridotta a 60 mensili di moneta "con questo però che il sud.o non debba divertirsi à lavori estranei o d'in altri Paesi. [...] Il sud.o sig.r Bibiena oltre il posto di suo pittore, è anche stato dichiarato di quello di suo architetto da principiarsi il I ago. suddetto". Tra il 1699 e il 1701 fu quasi sempre assente da Parma, dove era rimasta la famiglia e ritornò a figurare tra gli stipendiati dal 25 gen. 1702 al I ago. 1708. Alcune sue scene furono usate anche molti anni dopo il suo decesso: nel 1787 fu restaurata quella con una "sala regia" per essere utilizzata al Collegio dei Nobili per una rappresentazione del Serse (A.S.Pr, Computisteria Borbonica, b. 364). Sposato con Corona Stradella di Parma nel 1686, dai Libri dei nati in Battistero, risulta che, oltre ai 4 figli che si dettero all'arte, ne ebbe un altro, Francesco, che fu canonico di S. Barbara a Mantova, e 3 femmine che si fecero monache (Maria Oriana, Rosaura e Maria Ester, quest'ultima tenuta a battesimo dal pittore Ilario Spolverini.