Gesuita di profonda cultura letteraria e musicale, fu un oratore stimatissimo. Il 10 gen. 1591 fu eletto dalla compagnia tra i cantori della Steccata, dove rimase fino al 30 ott. 1592, quando passò come consigliere al servizio di Ranuccio I. Morì durante una pestilenza. Orazio Smeraldi scrisse che era "di vita incolpabile, di molta prudenza e da tutti riverito e venerato non meno che un santo". Nel Lessico musicale del Wallbern si parla di alcune Messe che andarono perdute, mentre il Vico, che lo conobbe, scrisse nel 1642: "Attese di maniera alla Musica e pose tanto studio che fece alcuni componimenti ecclesiastici che nel suo tempo e forse anche adesso si sogliono cantare nei Chori delle Chiese". Oltre a 2 libri di devozioni dedicati a Ranuccio e Odoardo Farnese, scrisse: Litaniarum Beatae Virg. Mariae, quatuor, quinque, sex, septem et octo vocibus. Liber primus nunc primum in lucem editus cum Litaniis de Venerabili Sacramento (Venetiis: apud Ricciardum Amadium, 1597); Sacrarum Cantionum cum 5 vocibus. Liber I (Venetiis: apud Ricciardum Amadium, 1602); Exurgens Maria 2 p. Et repleta est. 5 voc. (1611).