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Numero voci: 458.

Barbieri Attilio


  • tenore
  • 26/05/1896
  • Parma
  • 23/06/1967
  • Milano
Attilio Barbieri
Attilio Barbieri - Tenore (foto Legato Ferrarini)
Era artigiano del bulino e cantava nella Corale Euterpe. Un mecenate, l'industriale Riccardo Barilla, gli fece studiare canto, con Annibale Pizzarelli prima, poi con il tenore Giuseppe Borgatti, infine con Amilcare Zanella. Malgrado le grandi speranze che Borgatti riponeva in lui, la vera gloria non gli arrise mai. Nell'ago. 1926 cantò in un concerto della scuola di Borgatti al Teatro di Colorno e vi ritornò a sett, sotto la direzione di Renzo Martini, come Turiddu nella Cavalleria, che riprese al Teatro Reinach di Parma, teatro dove ritornò ancora nella stessa opera nella primavera seguente. Il 26 marzo 1927, assieme a Borgatti, prese parte a un concerto nella grande sala del Liceo musicale di Bologna. Nell'ott. 1927 fu al Teatro Dal Verme di Milano nell'Isabeau, poi fu ad Asti e nell'apr. 1928 ebbe successo in Aida e nel Trovatore al Teatro Miramare di Tripoli. Il 16 nov. il suo maestro Amilcare Zanella lo volle con sé in uno dei primi concerti radiofonici che dirigeva e subito dopo fu a Pisa in Cavalleria. Nella stagione 1928-29 al Teatro Regio di Parma ci fu una ecatombe di Radames: caddero uno dopo l'altro Giuseppe Radaelli, Antonio Trantoul e Francesco Merli. La commissione teatrale non sapeva come fare per le ultime 2 recite del 9 e 11 feb. A Parma si narra che fu telefonato all'impresario Ferone di Milano per chiedere se avesse un tenore disponibile. Questi, sapendo bene come stavano andando le cose al Regio, rispose: "Ma caro signore, di tenori c'h penuria... ". "Va bene, ci mandi subito Penuria", fu la risposta. Per le due recite di Aida al Teatro Regio cantò Attilio Barbieri. Fu il suo momento di gloria: poi la carriera proseguì in teatri di second'ordine (Pc, Teatro Politeama, 1935).
L'aneddoto di Penuria fu narrato anche da Ettore Petrolini: il comico romano attribuiva invece l'avvenimento a una divetta del varietà.

BIBLIOGRAFIA: Alcari; Parma; Reggio Emilia; Giuseppe Borgatti. Un dì nell'azzurro spazio. Cento: Cassa di Risparmio, 1993, pp. 109-110; G.N. Vetro. Le voci del Ducato, in G.Pr, 7 feb. 1982; Ettore Petrolini. Macchiette, lazzi, colmi e parodie. Roma: Newton Compton, 1994, p. 89.
ultimo aggiornamento: 07/12/2004
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza