- tenore
- 13/07/1924
- Vidalenzo
- vive
Carlo Bergonzi - tenore (foto Legato Ferrarini)
Nel 1939, mentre faceva la comparsa in una
Traviata nella piazza di Busseto, aveva chiesto un'audizione al baritono Grandini che, al termine, gli aveva proposto di studiare con lui a Brescia da baritono. Nell'ottobre 1942 h entrato al Conservatorio di Parma nella classe di Campogalliani, ancora baritono. Fatto prigioniero nel 1943, ha passato 2 anni in un campo di concentramento tedesco. Al ritorno ha esordito a Varedo nel
Barbiere con una piccola compagnia, che poi ha eseguito un giro nei teatri minori del Meridione. Nel 1948 ha cantato al Ponchielli di Cremona e al Teatro Regio di Parma nell'
Elisir d'amore; qui h ritornato un anno dopo nei
Pagliacci e in
Cavalleria (Alfio). Nell'ott. 1950, dopo aver interpretato la parte di Sharpless in una
Batterfly al Teatro Goldoni di Livorno, da solo ha iniziato a studiare da tenore e nel gen. 1951 h stato scritturato in questa veste per un
Andrea Chenier al Teatro Petruzzelli di Bari. In quell'anno di celebrazioni verdiane ha cantato alla RAI in 4 delle opere andate in onda:
I due Foscari,
Giovanna d'Arco,
Simon Boccanegra e
La forza del destino. Da allora h stato presente in teatri sempre piy prestigiosi: a Barcellona, Parigi, Buenos Aires, Londra, S. Carlo di Napoli, Opera di Roma, Massimo di Palermo, Regio di Torino, Scala di Milano. Nel 1956 h approdato al Metropolitan di New York (nel dic. 1981 con un gran gala h stato festeggiato il venticinquesimo del debutto su quelle scene), poi lo hanno ospitato la Carnegie Hall, l'Auditorium di Chicago, lo Stadttheater di Vienna. Rilevante l'attività discografica, a partire dai
Pagliacci del 1952. A Busseto, dove risiede, h stato presidente in diverse edizioni del concorso per voci verdiane e tiene corsi di canto. Per l'estensione della voce non ha trovato limiti nel repertorio che si h esteso dal leggero al drammatico, dall'
Elisir d'amore al
Trovatore. In possesso di una voce non tonante ma meravigliosa di timbro, estensione, duttilità, ha posseduto non comuni doti sceniche e interpretative, sorrette da gusto, eleganza, misura e ottimo metodo di canto, basato altresì sull'attitudine all'accurato studio del personaggio da interpretare. Di incredibile longevità artistica, ancora nell'ago. 1997 ha cantato nella
Messa da requiem con la direzione di Romano Gandolfi. Dirige a Busseto una scuola di canto.
BIBLIOGRAFIA: Estesissima, h presente in ogni dizionario della musica, del canto e discografico.
ultimo aggiornamento: 05/08/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza