Figlio di Claudio, dal 1816 al 1824 studiò pianoforte e composizione al Conservatorio di musica di Milano. Nel 1831, su libretto di Felice Romani, scrisse l'opera Francesca da Rimini, che fu presentata nell'ott. con l'autore al cembalo nel salone della casa di Milano: vi cantarono il padre, la sorella Elisa, e nobili dilettanti. Il 26 dic. al Teatro Grande di Trieste fu presentata l'opera seria Il Mauro (libretto di Calisto Bassi), dove cantò il padre: non piacque. Nell'autunno 1833 lo troviamo insegnante di musica a Ginevra, dove accompagnò al cembalo in un concerto il padre e la sorella. Nel 1844 fu nominato socio onorario dell'Accademia di S. Cecilia di Roma. Visse anche diversi anni a Parigi quale maestro di canto ed editore di musica. Molte delle sue composizioni ebbero notevole successo. Dal catalogo della casa editrice Lucca risultano 3 arie e 2 duetti nell'opera Mauro; 12 solfeggi per voce di mezzosoprano; 3 ariette per soprano; 3 ariette per contralto; Courage pauvre mère, romanza su parole di A. Fumagalli per s, anche trascritta a 4 mani con vl o fl ad libitum; Già la notte, barcarola per ms o br; Eleonora di Guienna, aria per c; Maria d'Inghilterra, duetto per s e c; I pescatori siciliani, barcarola per 2 v eguali; Souvenir de bonheur, notturnino per pf; Warszawa, mazurka per pf; Quatuor des Puritani, trascrizione facile per pf a 4 mani; Air d'église de Stradella, arrangiata per vl, pf e harm; Je veux être un ange. Romance, paroles de Henry Albret, per canto e pf. In "Le journal des demoiselles", Paris, XIX(1851), n. 1.