La più famosa stamperia che funzionò a Parma fu quella di Giambattista Bodoni da Saluzzo. Dopo aver stampato i meravigliosi libretti per gli spettacoli ducali (a cominciare da quelli delle feste del 1769), fu oggetto di numerose richieste per pubblicare anche la musica. In una lettera che Francesco Fortunati gli indirizzò l'8 lug. 1804, leggiamo il tipografo aveva già fuso i caratteri delle note musicali: i "sorprendenti suoi caratteri, già da Lei medesima inventati venticinque anni sono, e sepolti nell'oblio, tosto che ne ebbe fatto delle prove non dubbie con altra mia composizione" (B.Pal.Pr, Epistolario Parmanse, Carteggio Bodoni, cass. 40). Bodoni, però, non divenne mai un editore musicale. Gaspare Caroli scrivendo a padre Martini il 4 set. 1778 (Bo, Civico Museo Bibliografico Musicale, L. 117.36) diceva: "Non ò mancato portarmi dal nostro Sig. Bodoni Stampatore di S.A.R. e gli ò dimandato se accodirebbe a stampare una piccola opera di musica, e mi à risposto avere fatte le prove de caratteri di musica. Me gli à fatti vedere e sono belli, ma che di musica non à mai stampato niente per molti suoi riguardi, e poi anche perche la R. Corte lo tiene sempre occupato, onde, e per mancanza di tempo, e per giusti suoi motivi, vi à affatto rinunziato". Pari rifiuto oppose a Giiovenale Sacchi nel 1781, mentre la musica richiesta da Bodoni al Fortunati nel 1804, "un pezzo qualunque di musica, ma di genere difficile" venne pubblicata, e solo a mo' di esempio, nelle ultime 3 pagine del Manuale Tipografico del 1818. Nel 1832 con i Tipi Bodoniani vennero pubblicati di Giovanni Mattei, detto il Garfagnino, Principi di Canto Fermo o sia Gregoriano. Quest'opera, ampliata, venne ripubblicata nel 1838 da Pietro Fiaccadori.