Figlia di Claudio, studiò con Francesco Boyle e il 22 ago. 1828, assieme al padre, cantò in un'accademia in casa Tedeschi Baldini di Piacenza. L'anno successivo (16 ott. 1829), sempre accanto al padre, esordì a Venezia al Teatro di S. Samuele nella Semiramide. Nell'opera seguente, I baccanali di Roma di Pietro Generali, il Censore Universale dei Teatri la giudicò degna del famoso genitore. Nel carnevale 1829-30 cantò nella Vestale e nell'Aureliano in Palmira al Teatro di Piacenza e in suo onore venne diffusa un'ode a stampa (B.Pal.Pr, Fogli volanti, serie A, 1824-1830, n. 254). Abbiamo già detto a proposito del padre dell'esecuzione della Creazione del mondo del 1830: la critica la definì "tutta grazia ed ottimamente disposta al canto". Continuò a lavorare con il padre a Gorizia e a Udine, mentre fu da sola al Teatro S. Samuele di Venezia, dando prova del suo talento nella Semiramide e nei Baccanali. Il 25 mar. 1831 cantò assieme al padre in un concerto per la Società Apollinea di Venezia e nel mag. Nell'Otello al Teatro di Ravenna. Nell'ott. fece parte della compagnia che dette vita in casa Bonoldi all'esecuzione della Francesca da Rimini del fratello. Nel dic. 1832 fu a Pavia negli Arabi nelle Gallie e il 5 lug. 1834 a Ivrea raccolse il successo in Giulietta e Romeo di Vaccai, ritornandovi nell'ott. successivo nei Capuleti e Montecchi di Bellini e nella Chiara di Rosenberg di Ricci. Cantò a Milano in due storiche esecuzioni: quelle in cui troviamo al cembalo Giuseppe Verdi nella Creazione del mondo di Joseph Haydn nei due spettacoli che vennero dati nella sala dei Dilettanti Filarmonici e ripetuto nel Teatro Filodrammatico (12 e 16 aprile 1834). Sempre nel 1834 la troviamo in un concerto a Vicenza assieme al padre, e l'anno dopo a Cuneo nel Furioso e nell'Anna Bolena, poi si recò a dare un concerto a Ginevra, dove lavorava il fratello. Ritiratosi il padre dalle scene, non l'abbiamo più incontrata.