- compositore
- 02/10/1808
- Piacenza
- 04/06/1871
- Piacenza
(Piacenza,
2 ott. 1808 - ivi, 4 giu. 1871)
Il
padre voleva avviarlo alla carriera militare o a quella legale, egli invece
optò per la musica e divenne presto abile suonatore di organo e pianoforte. Nel
1827 Giuseppe Nicolini consigliò di mandarlo a studiare al Conservatorio di
Milano. Il marchese Bernardino Mandelli, del quale il padre era maggiordomo, si
offrì di pagare le spese, ma in quello stesso anno morirono sia il mecenate che
il padre. Studiando da autodidatta su tutti i trattati che poté farsi prestare,
si rese padrone della composizione e strumentazione, diventando ricercato
direttore e abile compositore. A 22 anni tentò la fortuna teatrale con lopera Francesca da Rimini, su libretto del
concittadino Francesco Soprani, ma per dissidi con limpresa del Teatro alla
Scala, ritirò la partitura. Nello stesso 1830 fu nominato organista della
parrocchia di S. Protaso, e conseguì grande successo per il numeroso pubblico
che accorreva alle funzioni nelle quali suonava. Nel 1834 presentò la domanda a
Busseto nel concorso per maestro della scuola di musica nel quale erano
contrapposti Giuseppe Verdi e Giovanni Ferrari: lui non si presentò alle prove
desame. Nel 1836 per concorso fu nominato maestro di cappella, organista e
docente nella Scuola di musica di Caravaggio: qui nel 1839 ottenne che fosse
acquistato un nuovo organo per la parrocchiale: scelse ed effettuò la perizia
tecnica per il Serassi che venne scelto. Nel 1840 diresse Roberto il diavolo di Meyerbeer al Teatro di Cremona, città nella
quale il 9 ott. 1842 venne nominato maestro di cappella e organista della
cattedrale metropolitana. Il giudizio della commissione esaminatrice fu: «Ha dimostrato
di conoscere molto addentro larte di trattare lorgano ed è forse emerso sugli
altri per leleganza dello stile, nonché per laccompagnamento del Coro e della
Cappella che egli sostenne con tutta lode». Benché il contratto lo legasse fino
allott. 1851, il 31 dic. 1847 per «circostanze sopravvenute» chiese di essere
sciolto dallimpegno. Lּ gen. 1848 gli vennero restituiti i documenti.
Ritornò a Piacenza per darsi alla composizione, ai concerti e alla concertazione delle
opere, attività questa che lo vide anche a Faenza, Bergamo, Crema, Bologna,
Firenze. Nel 1852 fu nominato socio dellAccademia di S. Cecilia di Roma. Il Boccherini riporta che fu socio anche
degli Istituti musicali di Bergamo e Firenze e socio protettore della Società
del Quartetto di Firenze.
Dotato di fluente facilità melodica, scrisse - a quanto riporta il suo biografo
Giovanni Bianchi - oltre 1300 composizioni, molte delle quali edite da
Bertuzzi, Canti, Guidi, Lucca, Longhi, Ricordi, Tovagliari, Vismara.
Il suo genere musicale rispecchiava il gusto del tempo e le sue composizioni organistiche, oltre allo stile severo, chiesastico, sono anche piacevoli, riecheggiando lo stile drammatico-operistico che le faceva diventare orecchiabili e popolari. Recensì
per la GMM alcune inaugurazioni di
organi Lingiardi e Serassi. Un suo Tantum
ergo, ridotto per piccola banda da Dionigio Rossi, si trova nellarchivio
del duomo di Casalmaggiore.
BIBLIOGRAFIA:
Sommi Picenardi (Supplemento di Cesare Zambelloni); Bussi (pp. 754-755); Cirani;
Da Mareto; Filipazzi (p. 159); Mensi; NDBP;
Giovanni Bianchi. Della vita e delle
opere di G.B. Pc: Favari e Breda, 1871; Lorgano
di Caravaggio, in “VII Rassegna organistica su organi storici del
Bergamasco”, ago.-ott. 1987, pp. 71-73; Mario Acquabona. G.B., in "Libertà", 16 novembre 2008 (riporta un sonetto in suo onore).
ultimo aggiornamento: 08/09/2009
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza